Valle d'Aosta | Italia
 
Vendredi 12 Août 2011

Festival del Castello di Introd - Spazi d'ascolto

12-19 agosto 2011
L'Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta presenta la terza edizione del Festival del Castello di Introd - Spazi d’Ascolto, un importante evento organizzato dall’Associazione Culturale Strade del Cinema.

La manifestazione, realizzata grazie al sostegno dell'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta in collaborazione con il Comune di Introd, la Fondation Grand Paradis e il Consorzio Gran Paradiso Natura, oltre allo sponsor CVA. e all'appoggio del Cervim, prevede una serie di eventi che vanno dalle due serate di En attendant le festival (12 e 19 agosto), fino al cuore della manifestazione, che si svolge nel castello di Introd dal 17 al 19 agosto 2011.

Il programma, ampio e variegato, prevede concerti, conferenze, performance, dibattiti il tutto centrato su un tema apparentemente evidente quanto fondamentale: l'ascolto.

«In una società in cui i valori dell’ascolto sono sempre meno attuali - spiega l’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin - diventa importante ribadirne la forza e l’utilità a partire, soprattutto, dalle nuove generazioni. Con questo Festival l’ascolto diviene appagante, può rivelarsi un’esperienza nuova contraddistinta anche dalla suggestione dei luoghi tra cui il magnifico castello di Introd. Una politica di abbinamento di luoghi ed eventi, filosofia del nostro assessorato, che rappresenta una scelta vincente, in grado di far vivere alla comunità, e ai turisti che in questo periodo frequentano la Valle, momenti appaganti di cultura, svago e scoperta del particolarismo che contraddistingue ogni angolo della nostra Regione. Il grande potenziale che il turismo culturale e la valorizzazione, attraverso la sinergia con le collettività dei nostri Comuni, dei beni culturali rappresentano una risorsa capitale per la nostra Regione»

«E’ importante per la comunità di Introd - sostiene il sindaco di Introd Vittorio Stefano Anglesio - presentare un’offerta turistica che tenga conto di tutte le ricchezze della nostra storia e del nostro territorio. Dalla Maison Jean Paul II alla Maison Bruil passando per il Castello e il Parc Animalier, chi sceglie Introd come meta turistica ha l’imbarazzo della scelta. E aggiungere a questa offerta l’occasione di fruire di eventi culturali unici apre nuove ulteriori possibilità. Parole, musica, scoperta e condivisione dei prodotti enogastronomici: sono questi gli elementi attorno ai quali, dal 17 al 19 agosto, si raduneranno residenti, turisti e amici di questa iniziativa che ha saputo, dal 2009 a oggi, creare attorno a sé attenzione e interesse crescenti».

La parola del Presidente di Fondation Grand Paradis, Mauro Bieler: «Fondation Grand Paradis, che cura la fruizione turistica del Castello di Introd, ne promuove un utilizzo come location per appuntamenti culturali, per ospitare eventi di rilievo che ne valorizzino le caratteristiche e consentano una fruizione più ampia rispetto a quella prettamente turistica di uno dei simboli più importanti del ricco patrimonio storico e culturale del territorio».

«Ascoltare significa anche saper vedere- come abitualmente si dice – con gli occhi degli altri - afferma il direttore della rassegna, Enrico Montrosset, per spiegare la scelta grafica della terza edizione del Festival - Quando mi sono imbattuto nell’ideogramma ting, interpellati gli esperti circa la sua traduzione, mi sono persuaso che questo segno sia capace di sintetizzare in unità perfetta gli elementi necessari per ascoltare bene e saper ascoltare. Ecco i significati in gioco nell’atto di ascoltare: saper discernere con il cuore, attraverso l’orecchio, tra il bene e il male. Una perifrasi, una successione di parole diluite nel tempo nel tentativo di tradurre la concisione iconica di un altro modo di conoscere il mondo. Ma in questa traduzione non si perde tanto il significato, quanto le implicazioni etiche. Per comprendere, noi dobbiamo dissociare l’ideogramma ting nei suoi elementi – uniti dallo spazio cui appartengono - mentre il cinese lo guarda nella sua unità e comprende che l’atto di ascoltare implica necessariamente il processo di cui sopra, anzi che ascoltare è proprio quel processo. In ascolto dell’altro, ci siamo arricchiti della sua diversità, cercando di vedere con i suoi occhi».

Fonte: Assessorato dell’Istruzione e Cultura – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta